Il team di Ricerca e Sviluppo Alchilife, in collaborazione con il dott. Mario Romano, è uno dei primi laboratori ad avere convalidato un metodo per contatto diretto per l’effettuazione del test di citotossicità secondo gli standard ISO 10993-5 sui perfluorocarburi liquidi (PFCL) utilizzati in chirurgia oftalmica.

La selezione di un metodo veramente affidabile per la valutazione della citotossicità dei perfluorocarburi è la strategia chiave per evitare serie preoccupazioni sulla sicurezza dei pazienti. I tristi episodi accaduti negli ultimi anni hanno dimostrato che il “saggio previa estrazione”, nonostante sia menzionato tra i test previsti dalle normative ISO 10993-5, non è un test affidabile per i dispositivi medici contenenti sostanze volatili. Al contrario, grazie all’elevata sensibilità, il test per contatto diretto – che è sempre stato il metodo di elezione utilizzato nei laboratori Alchilife, è in grado di rilevare anche bassi livelli di citotossicità: di fatto, c’è un interesse crescente per questo tipo di test nel campo della sicurezza dei perfluorocarburi.

Sfruttando l’alta densità dei perfluorocarburi liquidi, il team di ricercatori Alchilife ha potuto garantire l’effettivo contatto diretto tra il perfluorocarburo in esame e il substrato cellulare (ovvero lo strato di cellule ARPE-19 e BALB 3T3) per l’intera durata del test. Ciò avviene immergendo la punta della pistola pipettatrice nel medium proprio sopra le linee cellulari e depositando lentamente il perfluorocarburo liquido: si crea così una “bolla” densa che si appoggia delicatamente sulle cellule a causa della forza di gravità, evitando nel contempo che la pesantezza del campione eserciti una pressione eccessiva sullo strato cellulare. Questi passaggi riproducono quanto avviene all’interno dell’occhio durante l’uso clinico. La bolla densa, così formata, evita l’evaporazione del campione o la perdita di contatto del perfluorocarburo con le cellule. Con questo metodo si supera il problema dell’insolubilità del PFCL in acqua che impedisce la diluizione del campione nel medium – fattore in grado di compromettere l’affidabilità del “saggio previa estrazione” per testare la citotossicità del perfluorocarburo.

Con l’approccio utilizzato da Alchilife è possibile testare con successo varie aree e tempi di contatto (fino a 24 ore). Come risultato di questo studio, i cui risultati preliminari sono stati presentati dal dott. Romano al 18° Congresso Euretina a Vienna, è stato convalidato quantitativamente e qualitativamente su ARPE-19 e BALB 3T3 un test di citotossicità per contatto diretto dei perfluorocarburi che garantisce la copertura del 59% delle superfici cellulari e il contatto con queste per 24 ore, come raccomandato nella ISO 10993-5.

Riferimenti:

  • ISO 10993-5, 2009. Biological evaluation of medical devices – Part 5: Tests for in vitro cytotoxicity.
    https://www.iso.org/obp/ui/#iso:std:iso:10993:-5:en (accessed 20 July 2019)
  • Li et al. Study on the in vitro cytotoxicity testing of medical devices(Review). Biomed Rep 2015;3(5):617-620.
  • Srivastava GK et al. Comparison between direct contact and extract exposure methods for PFO cytotoxity evaluation. Sci Rep 2018;8(1):1425.
  • Romano M. Perfluorocarbons for intraocular use: cytotoxicity test validation according to the ISO 10993-5. Presentation at Euretina 2018
  • Romano MR et al. Evaluation of Cytotoxicity of Perfluorocarbons for Intraocular Use by Cytotoxicity Test In Vitro in Cell Lines and Human Donor Retina Ex Vivo. Transl Vis Sci Technol 2019; 8(5):24.