

“I tamponi sono uno strumento essenziale per ancorare il buon trend sanitario ma anche per piantare un chiodo sulle richieste di sicurezza in azienda legate alle riaperture,” afferma il governatore del Veneto Luca Zaia in una intervista pubblicata oggi sul Corriere di Verona.
Una motivazione, quella del ritorno alla normalità, che ha spinto i medici dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso e i ricercatori dell’azienda padovana Alchimia Srl, coordinati dalla Dott.ssa Jana D’Amato Tothova, a collaborare, fianco a fianco per fronteggiare la drastica riduzione d’oltreoceano di liquidi reagenti, per la progettazione del primo tampone made in Veneto in grado di assicurare la conservazione dell’RNA virale per la successiva analisi molecolare, destinato a tutte le farmacie degli ospedali.
Roberto Rigoli, primario e coordinatore delle microbiologie del Veneto e primario del laboratorio di Microbiologia del Ca’ Foncello, ha sottolineato che la versione senza inattivante messa a punto dal maxi team veneto per la gestione delle urgenze di Pronto Soccorso funziona molto bene.
Un primo importante tassello messo a disposizione di medici e infermieri per la gestione di un’emergenza sanitaria come non se ne vedevano da anni. Un modo per dire che Tutto andrà bene.